venerdì 17 febbraio 2006

Un mio pensiero

Ci sono certi parlamentari di questo governo che mi sono antipatici a pelle. Non offrirò spiegazioni razionali nè motivi particolari o dati per esprimere una certa avversione verso personaggi del calibro di Ferdinando Adornato, Sandro Bondi, Paolo Guzzanti, (vecchi comunisti e socialisti che sulla via per Damasco hanno visto la luce) Enrico La Loggia e Schifani (siciliani con fare arrogante stile "Il padrino"),per non parlare di Castelli (un ingegnere prestato alla giustizia), oppure di image from www.governo.itLunardi, che dice di convivere con la mafia e proprietario della Rocksoil, (impresa che dovrebbe realizzare il tunnel della Tav, un pò di conflitto d'interesse), Buttiglione (cacciato dalla commissione europea e mandato a fare il ministro per i beni culturali, che personaggio) e continua la carrellata con Tremonti e la celebre "finanza creativa" che gli costò il posto dopo un Fini furioso, e ancora Cuffaro presidente della regione sicilia indagato per mafia, Cicchitto che conclude tutti i servizi del tg1 con le dichiarazioni contro "la pessima sinistra" e poi Miccichè implicato in uno scandalo di droga, col corriere che gli portava la coca nel palazzo, Calderoli con l'amico Borghezio che sparano a zero su negri, islamici senza senso dello stato, ministri col foulard verde che incitano nei comizi lumbard il loro popolino al grido di "Roma ladrona". Ma che vergogna sti politicanti definiti "onorevoli", un termine che andava bene ai tempi di Don Camillo e Peppone..e poi vengono a contestare le candidature della sinistra.
Da buon osservatore, in questi anni ho notato alcune cose: se l'interesse dell'opinione pubblica è aumentato notevolmente verso la globalizzazione, le questioni ambientali, le ong, il terzo mondo, le risorse energetiche, lo sfruttamento dei lavoratori, i salari da fame, gli ogm, le multinazionali che lucrano, beh mi verrebbe da dire che tutto nasce proprio grazie al movimento di Seattle che ha avuto i suoi seguiti in tutto il mondo, anche da noi in Italia.
Talora i discorsi si sono sviluppati in splendide utopie, tal'altre in argomentazioni solide, altre volte hanno incitato alla violenza che ha riguardato alcune frange dei temibili black block, anche questo  è vero.
Numerosissime le pubblicazioni sugli effetti della globalizzazione grazie  al fenomeno No global: molti hanno potuto approfondire il perchè, le ragioni di una protesta così diffusa.
Oggi se notate le pubblicità di alcuni prodotti, dai cibi alle automobili, noterete l'attenzione verso queste tematiche da parte di aziende importanti, per non dire delle etichette sempre più aggiornate.
Dovrei aggiungere altre cose ma devo fermarmi.
Un'altra osservazione: oramai l'effetto mediatico del premier ha portato a far si che alcuni termini abbiano assunto un'accezione semantica negativa:
Comunista, sinistre, No global, Immigrati, Biagi, Santoro, Luttazzi, Magistratura, Rai 3, Floris, Cina, ecc...
Abbiamo bisogno di legalità e senso civico. Il ripristino della società civile, di regole, di comportamenti giusti e di buon senso passa dall'esempio che i politici offrono ai cittadini:
condoni, abusi, evasione tasse, convivenza con la mafia, telekom serbia e il mitico Igor Marini....
ma per piacere come possiamo pretendere che le cose cambino eleggendo di nuovo questo governo? Dove è finito il senso dello Stato, delle istituzioni, della correttezza, dell'onestà e della trasparenza?
Certi esempi restano ancora fulgidi nella memoria ...

sabato 4 febbraio 2006

Polemica su Libero

Questo post lo scrivo a testimonianza della prima e unica volta (e forse ultima) in cui il mio blog è stato scelto dallo staff di Libero per apparire nell'indice dello stesso.
Mi spiace inanzitutto che tutto ciò sia capitato in un giorno in cui mi sono collegato relativamente poco (almeno rispetto al solito); mi spiace per il fatto che abbia scelto come immagine (quella della image from blog.libero.itCortellesi) una di tanti post fa invece dell'immagine che rappresenta il blog; mi spiace di essere stato scelto quando avevo scritto un post sulle polemiche sulla satira sull'islam (anche se spesso tratto di argomenti vari) e spiace infine di essere stato assalito da un orda di razzisti impazziti.
Questo blog e la mia persona non si riconoscono nel razzismo, non credono che per risolvere questo tipo di problemi (se pur reali) si debbano usare due armi micidiali come i carri armati e l'odio. Anzi credo che grazie  a Bush e a quelli come lui si abbia fatto in modo di far ritornare (ad esempio) l'Iran 15 anni indietro e cancellare tutti i progressi che  erano stati fatti.
Inoltre mi spiace, perchè considero l'avermi messo da parte dello staff di Libero nell'indice per un giorno il premio ad un blog. Invece, nonostante il blog sia fornito di vari settori (e dei più diversi come argomentazioni) si è provveduto a scrivere solo (come dicevo su) su uno di quelli. Che spreco!
Ma questo non è colpa dello staff di Libero; ma di chi frequenta i suoi blog.

domenica 29 gennaio 2006

Un colpo alle parti basse

Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha chiesto che la tv pubblica garantisca immediatamente la par condicio in tutte le trasmissioni radio e tv, anche se le Camere non sono state ancora sciolte, in vista delle elezioni parlamentari del 9 aprile.
image from blog.libero.it"E' compito precipuo della Commissione quello di garantire la concreta applicazione, da parte della Rai, in ogni momento, indipendente dalla data di scioglimento delle Camere, e in tutte le trasmissioni televisive, del principio di equità e di sostanziale parità d'accesso a tutte le forze politiche - ha scritto Ciampi nella lettera, secondo quanto confermato dalla fonte istituzionale - nonché quello di assicurare il puntuale scrupoloso rispetto delle norme che regolano la campagna elettorale".
Ma è un invito che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non sembra intenzionato ad accogliere. A caldo dice che sulla par condicio "rispetteremo la legge, e quello che dice la legge quello sarà". Poi, nel pomeriggio, rincara la dose: "E' una legge bavaglio, illiberale, del tutto illiberale"; continua Berlusconi: "E' come un colpo nelle parti basse"